Assolutismo in Francia, Russia e Prussia.

Assolutismo in Francia Russia e Prussia
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di Sergio Mauri

L’apogeo dell’assolutismo. Avvenne nella seconda metà del ‘600 e trovò in Luigi XIV, il Re Sole, l’espressione più compiuta. La reggia di Versailles era il simbolo della sua potenza dove una delle nobiltà più potenti d’Europa era totalmente asservita.

La Russia e Pietro I°  il Grande. La Russia inizialmente è isolata non solo nelle tradizioni ma anche dagli sviluppi che avevano coinvolto l’Europa occidentale. A Mosca Pietro I° ebbe numerosi contatti con rappresentanti della cultura occidentale ed in conseguenza di ciò decise di intraprendere un viaggio in incognito durato 15 mesi per conoscere meglio l’Occidente. In seguito a queto viaggio decise di occidentalizzare la Russia, imponendo delle riforme, edificando uno Stato assoluto sottomettendo tutte le istituzioni, dalla nobiltà alla Chiesa ortodossa.

Occidentalizzazione della Russia. Abolì la Duma dei boiari ed introdusse la Tavola dei ranghi su base meritocratica. La Chiesa ortodossa fu governata dal Santo Sinodo alle dirette dipendenze dello zar. Costituì un esercito permanente per risolvere i due problemi più impellenti: la competizione per il Baltico con la Svezia e la minaccia ottomana a sud, nel Mar Nero. Fece costruire San Pietroburgo sul Baltico chiamando i migliori architetti d’Europa. Istituì l’Accademia delle Scienze. Fece adottare ai nobili l’abbigliamento e lo stile di vita occidentale. Tuttavia la Russia rimaneva un paese sterminato dove la stragrande massa della popolazione era composta di contadini asserviti. Era assente una borghesia.

La Prussia, uno Stato frammentato. Si affermò con gli Hohenzollern, marchesi del Brandeburgo e Grandi Elettori dell’impero. Il regno degli Hohenzollern era frammentato e per questo singolare, composto da Prussia orientale, Brandeburgo e Pomerania orientale. Federico Guglielmo I° fu colui che iniziò l’opera di rinnovamento del regno costruendo un apparato statale centralistico da lui stesso controllato e amministrato da un Commissario generale. Eliminò le autonomie cittadine e forzò la nobiltà a rinunciare alle proprie rappresentanze politiche. In cambio alla nobiltà venne garantita la carriera amministrativa, militare e diplomatica e le fu estesa la servitù contadina. Organizzò un efficiente sistema fiscale con cui rafforzò l’esercito. Il servizio militare era obbligatorio e tutta la società era subordinata alle esigenze dell’esercito. Crebbe così lo spirito gerarchico l’abitudine all’obbedienza il rispetto assoluto dell’autorità in tutta la società. Il sovrano (chiamato anche il “re sergente”) fondò l’università di Halle, l’Accademia delle Arti e l’Accademia delle Scienze di Berlino di cui fu presidente Leibnitz.

Sergio Mauri
Autore Sergio Mauri Blogger e studioso di storia, filosofia e argomenti correlati. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Hammerle Editori nel 2014.
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