Arte figurativa e parola.

Arte figurativa e parola
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di Sergio Mauri

Interrogare le prossimità e le differenze tra parola e immagine, per individuare soprattutto la loro relazione: gli elementi linguistici e narrativi che l’arte propone all’intelligenza dell’occhio e i modi della sua traducibilità verbale.

C’è il polo dell’informazione, verbalizzabile, e quello della comunicazione, cui appartengono ad esempio la musica e l’arte astratta, opere che trasmettono sensazioni, emozioni e altri contenuti non compiutamente verbalizzabili.

Distinguiamo tra la pittura che può rappresentare solo corpi compresenti nello spazio e la poesia che dispone azioni che si succedono nel tempo. Per Segre i due sistemi differiscono soprattutto perché si appoggiano a categorie diverse: spazialità del visivo, temporalità del verbale.

Arte.

Dietro l’impulso imitativo c’è un contenuto affettivo.

John Dewey: la qualità artistica ed estetica sono implicite in ogni esperienza normale. L’arte è l’interazione dell’essere vivente con le condizioni ambientali. Tra l’estetico e l’artistico non v’è differenza sostanziale ma solo di grado. Nell’opera d’arte v’è uso di intelligenza perché si pensa in termini di rapporti di qualità esattamente come si pensa in termini simbolici, verbali o matematici. La funzione dell’arte è unificatrice, infrange le barriere delle distinzioni convenzionali degli elementi dell’esperienza. Noi vediamo una sola configurazione dell’immagine che non è dovuta alla sua struttura fisiologica ma dipende da un mondo di assunzioni che portiamo in noi che comprende le aspettazioni inconsce.

Munro Thomas: l’arte è una tecnica che provvede stimoli sensoriali piuttosto che una esperienza estetica soddisfacente (Dewey). Le arti si servono di materia fisica ma si avvicinano ad esigenze spirituali e corporee: sono delle tecniche psico-sociali. L’opera d’arte ha 2 fattori fondamentali: quelli presentativi (parole, simboli) e quelli suggeriti (significati). Per Munro l’arte è un fenomeno complesso: come suoi costituenti ci sono l’esperienza interiore e un tipo di comportamento complesso.

La Gestalt: il principio fondamentale è che il tutto è più della somma delle parti. L’organizzazione percettiva è di tipo dinamico: gli organi sensoriali non rispondono a stimoli locali con sensazioni locali ma l’organismo reagisce a un campo di stimoli in maniera globale. Questa teoria è legata alla nozione di campo, descrivendo dinamicamente la percezione come processo unitario.

Dewey: egli osserva che le teorie estetiche contemporanee derivano in parte dalle opinioni e supposizioni ereditate dai Greci. Secondo i Greci l’arte è una forma di pratica e va quindi incontro alla critica di occuparsi di un mondo puramente soggettivo, mutevole e imperfetto. La scienza invece era considerata una rivelazione della realtà. L’arte corrispondeva alla produzione, la scienza alla contemplazione e il livello produttivo era bollato come inferiore, un’attività degna solo di operai e schiavi. Quest’opinione era il riflesso teorico del sistema sociale greco.

Ristabilire il rapporto dell’arte con l’attività produttiva e la vita quotidiana che l’industrializzazione capitalistica ha infranto. Se per Schiller l’educazione estetica riguarda l’interiorità dell’uomo, oggi dobbiamo guardare al rapporto dell’uomo con le cose e, quindi, gli strumenti e i prodotti del proprio lavoro. Parliamo, quindi, dell”uomo vivente in un mondo profondamente modificato dalla sua operosità.

La Bauhaus era una scuola democratica fondata sul principio della collaborazione tra maestri e allievi Mirava all’unità fra sistema didattico e produttivo. La Bauhaus toglieva alla creazione artistica ogni carattere di eccezionalità e di sublime per risolverla in un ciclo normale di attività e produttività. Come? Maestri e allievi vivevano nella scuola; collaboravano ad organizzare audizioni musicali, conferenze, letture, discussioni, rappresentazioni, mostre, gare sportive.

Sergio Mauri
Autore Sergio Mauri Blogger e studioso di storia, filosofia e argomenti correlati. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Hammerle Editori nel 2014.
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