Shitty Pimp nel paese delle (s)mer(d)aviglie

The Joker
The Joker

Vi prometto 1.000.000 di nuovi posts, la riforma del web, tastiere sprigionanti ricchezza, scambi di coppie fra bloggers……..

Shitty pimp…da ora solo S.P.. Egli è un individuo dotato della grande capacità di fagocitare coloro che lo contornano. Nel bene e nel male. Ha la capacità di attirare a sé, di diventare irresistibile, tanto da attrarre quegli uomini che manifestano attimi di debolezza, momenti di cedimento. Cedimento rispetto a che cosa? Rispetto all’etica appresa a scuola, nelle ore di catechismo; rispetto alle nozioni comportamentali assimilate dai propri genitori. Persone che cercano scorciatoie; soggetti che tradiscono la propria essenza di “anime nere” che in nulla credono e per nulla potrebbero esprimersi favorevolmente se non per la soddisfazione dei propri più bassi istinti. Costoro sono le prime, facili prede del nostro S.P. il quale erode il tessuto che ci ha contornati in questi anni, oserei dire decenni, momento dopo momento, giorno dopo giorno. Promette libertà, promette di dare a tutti (grandi o piccoli, ricchi o poveri) la possibilità di “fare”, di arrangiarsi, di “riuscirci”. Senza ricordarsi di fornire ai più un libretto di istruzioni alla sua ricetta di “fai da te” sociale ed economico. Perché se uno volesse iniziare a espandersi con – mettiamo – 1000 ed è circondato da coloro che iniziano ad espandersi da 100000, credo potrebbero sorgere delle difficoltà sottovalutabili solo nel mondo della teoria astratta. Egli è un tornado di buoni propositi, di vaghe quanto esaltanti promesse; esilarante come una scoreggia in una sala compunta e silenziosa, egli è il giorno e la notte della speranza, alfa ed omega della costruzione effimera…..ma efficace.

Egli dà sempre il buon esempio: nei giorni di festa lavora e lo dice a tutti gli italiani, affinché lo sappiano e possano avere in lui un riferimento comportamentale. Non solo. Egli osa sfidare chiunque a superarlo; egli è il migliore, non teme neppure coloro che lo sovrastano in potenza. Egli è un batterio saprofita che attacca il corpo sociale, vi si avviluppa, succhiandone ogni possibilità creativa, ogni guizzo espressivo, ogni idea feconda, facendoli propri e perciò arricchendosene, lasciando senza più alcuna energia le proprie vittime, impoverendole irrimediabilmente. Il risultato di questo suggere è l’entropia che dilaga galoppante fra le sue innumerevoli vittime. Essa è il lascito ripugnante del suo (di S.P.) apparire che nasconde la sua cinica ed empia natura. Il suo immondo operato lascia sul terreno innumeri soggettività esangui, visitate dall’impronunciabile morbo. Egli si trasfigura follemente nel suo vampirismo, fino al punto da esaltarlo dissimulandolo, non parlandone per agirlo. Ne è totalmente compenetrato. Facilmente si mette contro “quelli più grossi” mentre per i “più piccoli” nutre sentimenti di paternalistica protezione sotto l’egida del do ut des. Il narcisismo, unito alla sua indubitabile capacità comunicativa, sono gli architravi su cui egli si costruisce, novello “self-made man”. L’incapacità dei suoi avversari provvede – altresì – la massa critica che gli permette di sfondare e vincere.

Se qualcheduno di voi fosse protagonista di un evento di una qualche rilevanza pubblica, potreste esser certi che Mister S.P. si avventerebbe sulla ghiotta occasione che voi rappresentereste svuotando l’evento dall’interno, appropriandosene. Vi farebbe svanire a tutto suo vantaggio, grazie al suo presenzialismo cannibale. Storme di giovani adoranti avevano adorato il vitello d’oro, taluni speranzosi che un deciso ass-licking lo avrebbe portato a ricoprire un qualche ruolo di portineria; talaltri, vassalli per convinzione, avevano scommesso tutto sulla propria apertura chiappe da qui all’eternità, come chiave di accesso allo smisurato e keynesiano portafogli del Nostro.

Ma ora il nostro caro shitty pimp non vince più, il giocattolo si è rotto e lui piange e si nasconde a causa di un’altra delle sue innumeri virtù: il coraggio. I giovani lo aspettano, lui non c’è. Speravano in un padre, hanno trovato l’amico furbo; speravano gli fosse indicata la via, hanno sbattuto contro il muro. Il navigatore si è rotto e con esso i nostri coglioni.

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