La politica nell’epoca di Internet.

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Di sicuro la Rete da informazione e possibilità maggiori di chiarificazione e relativo posizionamento riguardo gli accadimenti mondiali. Il web mi sembra che dia, obiettivamente, qualche strumento in più per essere informati. Tuttavia, il web è già a pagamento e vi scorrazzano personaggi di ogni tipo; società di mercato ritagliate per acquisire clienti nello specifico mezzo di comunicazione, tenendo sempre e costantemente presente che il 10% degli operatori fornisce il 90% dei contenuti presenti online. Un dato che chiarisce definitivamente la non-neutralità del web. Ciò riguarda  pure i famosi oppositori o outsiders. Dal Manifesto del 27 marzo 2013:

La seconda osservazione riguarda il giro d’affari  dei banner pubblicitari ospitati dal sito e dall’account Facebook di Grillo-Casaleggio, il cui valore è legato al numero di pagine visitate dagli utenti (compresi i troll). Sia il Sole 24 Ore che alcuni esperti blogger hanno tentato di fare i conti in tasca alle imprese web del comico, avendo a disposizione cifre di riferimento assai vaghe e concludendo con vaghissima approssimazione che l’attività dei frequentatori dei due siti potrebbe rendere da 1 a 10 milioni in pubblicità.

Insomma, una delle chiavi di lettura della dimensione acquistata dalla politica di questi anni, slegata da ogni idealità e ricompresa totalmente negli ambiti del mercato delle voci, del gossip e di chi più ne ha più ne metta, è questa. Vociare in cambio di soldi, questa sembra essere la mediazione dominante.

 

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