La fine di Southstream come metafora della fine di Renzi.

Matteo Salvini, no euro day
Matteo Salvini, no euro day

Il populismo dilagante in Europa è sicuramente un modo per ridisegnare la mappa dei poteri a livello continentale. Attori di questo populismo non sono solamente i vari Grillo, Salvini e affini, Le Pen e i fascisti ungheresi o quelli polacchi, ma anche chi li sostiene politicamente in maniera indiretta attraverso finanziamenti e attenzioni politiche. Ad esempio Vladimir Putin che, per difendersi (o attaccare) dall’invadenza occidentale cerca di indebolire il disegno unitario europeo. E’ nota infatti la sua simpatia per la Le Pen e Salvini.

Il disegno europeo: disegno unitario ancorché imperiale. Prima domanda: ma allora l’Unione Eurasiatica promossa di Putin che cos’è? Una soluzione speculare e di contenimento dell’Europa e della Cina. Tuttavia è passato quasi sotto silenzio l’aborto del progetto Southstream. La questione Ucraina e le sanzioni alla Russia, uniti al crollo del prezzo del petrolio, hanno facilitato la resa russa. Ma non si tratta solo di una resa russa se lo stesso Renzi fino a pochi giorni prima la dichiarazione dell’aborto di Southstream sosteneva la necessità dello stesso. E’ noto che il passaggio dell’oleodotto implicava il pagamento di un corrispettivo per i governi che lo avrebbero ospitato. Renzi, però, in Europa non conta un caxxo e, quindi, non può far valere le proprie idee o desideri che li si voglia chiamare. Inclusi quelli che si generano in concorso con la mente dell’ineffabile Mogherini. Ovviamente, la caduta del prezzo del petrolio a livello mondiale, pilotato dai sauditi e dai loro alleati sia nella penisola che oltreoceano, non ha fatto altro che rendere definitivo il processo di modifica dei progetti russi che ora si muovono sì verso la Cina, ma anche verso l’Asia centrale e l’India. Quindi Putin vede decrescere il suo interesse verso l’Europa e l’Occidente e crescere lo stesso nei confronti dell’Asia. Renzi, quindi, perde Putin, ma anche Israele che non vede di buon occhio il protagonismo (anche europeo) dei sauditi. Inizia allora l’isolamento internazionale di Renzi, un fenomeno politico simpatico solo ai pensionati che votano PD.

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