Il grande stile per Nietzsche.

Nietzsche e tragedia greca
Nietzsche e tragedia greca

Il grande stile, per Nietzsche, è lo stile di un genere particolare, quello della tragedia. Stile che comunque la tragedia non ha saputo contenere, come dimostra il fatto che sia stato piegato alla catarsi e quindi ad una concezione ascetica e moralistica che tradisce la tragedia stessa. Per Nietzsche, allora, ecco lo stile muovere dalla tragedia, uscirvisi e andare verso il tragico.

Nietzsche per tragico intende il “piacere dell’annientamento” e perciò il rifiuto della soluzione catartica, l’ “amore per le cose problematiche e terribili”, quindi il riconoscimento dell’ultimità degli elementi più radicalmente contraddittori. Nietzsche riprende questa nozione dalla tradizione retorica, ovvero quella tradizione che ha identificato il grande stile con il sublime e che proprio perciò occorre mettere in discussione. Identificare il grande stile con il sublime significa, si, riconoscere che il primo è lo stile della tragedia, ma vuol dire anche addomesticare il tragico, cioé strumentalizzarlo nei suoi aspetti enigmatici e irriducibili dell’esistenza. Di qui parte Nietzsche nel suo ripensamento del tragico oltre la tradizione che l’ha disciplinato dandone una versione a sfondo etico. Nietzsche, allora radicalizza la lezione dei romantici, in quel tratto fondamentale che consiste nella commistione stilistica generalizzata ed elevata a principio poetico. Luogo privilegiato di questa commistione diviene il teatro con le sue varietà di toni e modi, alti e bassi, drammatici e comici.

È da questa commistione stilistica, da questa confluenza di stili nella grande opera del mondo e nella sua continua messinscena che si arriva diritti all’estetismo diffuso dei nostri giorni, questo spiega bene l’esito contemporaneo della parabola inaugurata dai romantici, ma rimane esposta alla stessa critica cui si espone il romanticismo. Che lo stile sia la verità, può voler dire dissoluzone dela verità nello stile, nel senso dell’universale estetizzazione dell’esperienza, fino agli slgoans volgari della TV e simili. Ma può anche significare che la verità è liberata allo stile, cioé all’infondatezza che la rivela come leggera ed esclusiva, come accento ed interpretazione personale. Forse è questo il vero significato romantico dell’identificazione di stile e verità, per cui lo stile è tale perché libera la verità.

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