Il collezionista d’arte e i suoi dubbi.

Maki na kamura
Maki na kamura

Il collezionista d’arte si trova davanti ad almeno 4 possibilità diverse quando decide di acquistare un’opera: acquistarla direttamente dall’artista, dal gallerista, partecipare ad un’asta, acquistarla in una Fiera. Spesso le ultime 3 possibilità si possono scambiare e sommare tra di loro perché gli stessi operatori commerciali del settore si possono muovere al tempo stesso in modi diversi. Il collezionista presume che comprare alla fonte, cioè dall’artista, sia meno dispendioso che fare la stessa cosa da un gallerista. Non è così, anzi, spesso è proprio il gallerista a calmierare i prezzi rendendoli equilibrati, ma conformi alle esigenze dell’artista, che sono quelle di sviluppare e costruire giorno per giorno la propria attività. Il gallerista, inoltre, grazie alla scelta appropriata del contratto col cliente riesce a garantire continuità sia all’artista in termini di non dispersione del lavoro sia al cliente per quanto concerne la remunerazione dell’investimento. E’ molto difficile che una galleria seria venda le proprie opere attraverso il canale delle aste che invece spesso sono ricettacolo di avventurieri che non intendono investire seriamente sull’artista, ma si fermano al fare soldi facili (anche se talvolta puntano sul cavallo sbagliato). Tuttavia, quasi sempre, una galleria d’arte frequenta le fiere che oggi rappresentano un ulteriore sbocco per il mercato delle opere d’arte. Dalle notizie in mio possesso sembra che esse stiano diventando il mercato principale dell’arte contemporanea ed in subordine per quella moderna.

Come collezionare col cervello, quindi? Secondo il mio personalissimo punto di vista, innanzitutto scegliendo degli artisti che piacciono, per lo più (relativamente) giovani, a prescindere dal ritorno economico immediato, studiarli molto attentamente, e comprarli attraverso il gallerista che ne cura la carriera. Senza disdegnare le fiere allorquando propongano autori a voi confacenti. Il fatto di avere una o più gallerie come punto di riferimento per i propri acquisti da un valore aggiunto ineludibile, poiché è proprio attraverso quella costruzione di relazioni interpersonali e di reciproca solidarietà fra tutti i contraenti che si crea il mondo dell’arte, altrimenti impensabile.

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