Il caso Ilaria Alpi. Di Vincenzo Cerceo.

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Sono ancora attive le polemiche circa l’inchiesta giudiziaria aperta sull’assassinio, 25 anni fa, in Somalia della giornalista della RAI Ilaria Alpi e del cineoperatore Miran Hrovatin, dato che quell’inchiesta rischia di essere archiviata.

Non posso, in proposito, che riproporre qui quello che già allora scrissi al Presidente della Commissione Parlamentare d’Inchiesta Taormina, e cioè durante il periodo in cui (1992) fui al comando del GICO-Gruppo Investigativo sulla Criminalità Organizzata della GdF per il Friuli-Venezia Giulia in Trieste, ebbi, da un informatore, in contatto con l’intelligence italiana, questa notizia: era in corso un traffico intenso e lucroso tra l’Italia e la Somalia avente per oggetto l’invio in quella nazione africana di rifiuti tossici da interrare ivi clandestinamente, oltre a traffici abbastanza tradizionali di armi, situazioni che sarebbero state già ben note alle autorità italiane. Di tale notizia così acquisita misi a conoscenza, con regolare appunto di servizio, i miei superiori gerarchici. Dopo la morte di Ilaria Alpi, essendo io ormai in congedo, ritenni di dover inviare alla Commissione Parlamentare che si occupava del caso una lettera sull’argomento. Può darsi che quella notizia forse allora trascurata possa ritornare utile ancora oggi.

Vincenzo Cerceo, Colonnello in congedo.

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