Il brutto, il pessimo e il finto in arte.

Fake_Eyelashes
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Oggi nel campo dell’arte, inclusa quella contemporanea, imperano un dilettantismo ed un’ignoranza più uniche che rare. Molti si improvvisano storici dell’arte, esprimono giudizi di valore su opere d’arte senza avere la minima cognizione della storia dell’arte. L’analfabetismo intorno all’arte, da parte dell’utenza e degli addetti ai lavori, è enorme. Questo analfabetismo tocca quasi tutta la popolazione, non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Chi esprime giudizi di valore sulle opere d’arte, generalmente non conosce minimamente il contesto in cui queste opere sono state concepite.

Perchè il mondo dell’arte contemporanea è in queste condizioni?

A causa dell’errore epistemologico dell’Occidente, che consiste nel ritenere l’arte figurativa al pari della musica e della danza, come dei meri passatempi per rilassarsi o per intrattenersi dopo una lunga giornata di lavoro. Di conseguenza l’arte è stata emarginata dalla nostra cultura, poiché erroneamente giudicata incapace di portare alla conoscenza della realtà, compito invece affidato alla scienza, di cui l’economia (tanto per fare un esempio) è una filiazione.

Proprio per queste ragioni, tutto ciò non fa altro che generare una serie di equivoci. Già sapete quanto io disistimi Hirst e Koons che, con la complicità di cinici uomini d’affari, hanno influenzato così negativamente la creatività ed il mercato dell’arte. A questa breve lista esemplificativa di nomi aggiungo Cattelan. Urge, perciò, una spiegazione a proposito. Credo fermamente che Cattelan non sia un artista, ovvero ciò che fa non ha niente a che vedere con l’arte. Per prima cosa il suo intento è solo quello di scioccare l’utente dei lavori che portano il suo nome. Poi, quei lavori non sono opera sua ma sono eseguiti da altri, di solito bravi artigiani ai quali egli consegna il proprio progettino su di un foglietto di carta.

Inoltre, il problema è che ciò che egli fa non rispetta alcuno dei criteri minimi richiesti ad un opera d’arte per essere tale: essere originale, essere capace di scatenare un’emozione, essere iniziatica. Cattelan nelle sue produzioni non soddisfa alcuno di questi requisiti. Espone opere artigianali eseguite da altri, pure ripetizioni di cose già viste. Egli, come Hirst, Koons ed altri, non può essere definito un gigante del pensiero, un innovatore rivoluzionario come lo fu Giotto che ci insegnò a vedere il mondo, la realtà, in un modo nuovo. Gli squali in formaldeide di Hirst potranno anche avere un’utilità didattica, ma nessun valore artistico poiché privi di valore estetico ed eversivo.

Questi nomi sono stati (e sono) i livelli di punta, riconosciuti universalmente, dell’arte mainstream. Figuriamoci che tristezza. Da notare che, a scala planetaria, coloro che fanno il mercato dell’arte sono poco più di 10 entità. Con questa premessa possiamo tranquillamente affermare che abbiamo a che fare con dei cinici coglioni la cui perversione morale è seconda solo alla cecità dell’intelletto.

Il vuoto di senso che oggi domina l’establishment dell’arte contemporanea è tale poiché il senso ed il significato sono stati sostituiti dal commercio e dalla finanza a cui hanno fatto aggio la banalizzazione più terrorizzante, tanto che uno deve vergognarsi di essere una persona seria e motivata, capace ed onesta nelle sue posizioni perché può venire etichettata immediatamente come un(a) rompicoglioni e pertanto da emarginare.

Gli artisti veri, ovviamente, esistono e non sono pochi, ma sono totalmente ignorati dalla critica. Questa mancanza di attributi da parte del mondo della critica d’arte è un problema di primaria importanza nel mondo dell’arte oggi, pure sorvolando sul mercato delle recensioni critiche a pagamento, in puro stile marchettaro. Alla base di tutto sta l’idea che l’arte sia un prodotto mercantile da intrattenimento e come tale la sua funzione possa essere di volta in volta consolatoria o quella di stupire l’utenza, solitamente composta da figure sociali elevate. Ecco i veri artefici del mercato.

 

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