Cosa ne sanno gli italiani di Gaza?

Striscia di Gaza
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di Sergio Mauri

[La foto qui sotto è stata presa dal sito di Asad AbuKhalil. Ce ne sono tante disponibili sul suo blog.]  Per rispondere alla domanda: poco (nulla?). Ieri sera alle 18. Cominciamo dal sito ufficiale del PD. Bisogna scrollare in basso e tra le news dai dipartimenti si trova l’articoletto (tale perché breve) che mette sullo stesso piano Israele e Gaza. Una dichiarazione di principio tanto per dire qualcosa. Nessuna spiegazione del perché esista Gaza o di che cosa siano i Territori Occupati (occupati da chi?). Passiamo ora al sito del PDL. Peggio ancora, se un peggio ci può essere: solo un articolo della Nirenstein famosa per la sua parzialità e nessun contradditorio. Il titolo dell’articolo è: “In malafede non vedere l’autodifesa di Israele”. Sulla prima pagina online di SEL non ci sono notizie su Gaza, bisogna andare alla sezione esteri. Abbondano invece le preoccupazioni sulle primarie.

Ciò che non fa la “politica” lo deve fare Anonymous:

Passiamo ora alla stampa mainstream. Il Corriere della Sera parla di Gaza molto in basso della sua homepage, dopo un sacco di cose tipo Rutelli, Verdini, un padre che scarica il figlio violento che partecipa alle manifestazioni degli studenti. Più che violento masochista, visto le botte che ti prendi a manifestare. Comunque su Gaza un articolo con la premessa “lanciati 100 razzi di Hamas caduti poi nei territori”. L’articolo non parla dei bambini uccisi a Gaza, parla molto degli sforzi diplomatici per arrivare ad una tregua e delle sirene che suonano a Tel Aviv (che peraltro non dimostra i segni di devastazione di Gaza e meno male). Per la Repubblica Gaza è più importante perciò viene subito dopo la strana storia di Spinelli. I lanci di razzi sono “tra le due parti”, parificando di fatto droni a razzi Kassam (certo, facciamo eccezione per i Grad un pò più “professionali”). Tuttavia, pur parlando di raid israeliani le vittime sono “presunti” o veri jihadisti, nessuna immagine dei bambini palestinesi, ma una immagine di cittadini israeliani in fila nei rifugi. Altra foto con soldati israeliani  in preghiera. Si riporta un articolo di Haaretz (organo della sinistra “responsabile” israeliana) su un missile israeliano che ha colpito per errore (sempre per errore quando si tratta della stella di David) una casa uccidendo 10 persone.

Passiamo alla Stampa. Siamo più o meno al livello degli altri due giornali mainstream parificando i raid israeliani con bombe intelligenti (mentre i palestinesi aerei non ne hanno proprio) ai razzi che finiscono in territorio israeliano, azione per lo più psicologica. Di Gaza sotto embargo non si sa nulla, non compaiono foto di bambini palestinesi. Il Fatto Quotidiano, invece,  si discosta almeno in parte dagli altri 3 giornali mainstream con una panoramica video un pò più credibile e concernente la situazione a Gaza. L’Unità è un pò più equilibrata anch’essa, più o meno sul livello del Fatto Quotidiano. Ma Unità e Fatto hanno decisamente meno lettori dei primi 3 messi assieme, anche se andassimo ad aggiungere Il Manifesto notoriamente molto attento alla questione palestinese.

Una cosa prima di chiudere: ieri sera (l’altro ieri) su Rainews è andata in onda un’intervista a Simon Peres il leader laburista israeliano. Non mi meraviglia la protervia del linguaggio usata da questo uomo politico presuntamente di sinistra, stretto fra le prossime elezioni da una parte ed i fanatici israeliani dall’altra. Ma la quantità di palle raccontata è stata proverbiale a cominciare dal fatto che questa operazione l’avrebbero fatta iniziare i palestinesi di Gaza. I fatti parlano chiaro: quest’ultima operazione è iniziata con l’uccisione di Jabari, l’uomo che per conto di Hamas stava lavorando ad un tregua duratura e l’allentamento dell’embargo. Interessante, poi, l’errore di Peres: Israele ha sempre vinto le sue guerre. No no no, Simon, ti ricordiamo che nel 2006 l’invasione del Libano fallì, il tuo esercito fu respinto….e fortunatamente. Altrimenti avremmo avuto si una totale destabilizzazione dell’area. Ma fai finta di dimenticarlo, vero?

Ma ci sono dei fatti ancora antecedenti l’uccisione di Jabari che i media si impegnano a non dire, altrimenti cadrebbe il castello di carta costruito dagli israeliani. Senza andare indietro di anni, come pure sarebbe giusto, c’è qualcuno che ha sentito parlare di Hamid Abu Daqqa un ragazzino che giocava a pallone a Gaza ucciso diverse settimane fa dalle truppe dell’IDF? E, tanto per rimanere a questi ultimi giorni, vete mai sentito parlare di Muhammad al-Hums, Ranan Arafat, Omar Mashharawi, Isam Abu al-Miza, Hiba Mashharawi Turk, Mahmoud Abu Sawawin, Marwan Abu al-Qumsan, Walid Abadla, Hanin Tafish, Faris Basyouni, Muhammad Iyad Sadallah? No, se provate a fare una ricerca in internet nessuno dei nostri media mainstream ne ha parlato, incluso il Fatto Quotidiano. Il sangue palestinese non ha, per costoro, alcun valore.

Sergio Mauri
Autore Sergio Mauri Blogger e ideatore e-learning. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Terra d’Ulivi nel 2007 e nel 2011, con Hammerle Editori nel 2013 e 2014 e con Historica Edizioni e Alcova Letteraria nel 2022.
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