Compendio di Arte Africana.

African_culture
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L’arte dell’ Africa nera ha quattro principali aree stilistiche: 1) quella dei Bambara, dei Dogon e dei Senufo, con grandi maschere e statuaria di piccole dimensioni; 2) costituita da popoli discendenti in vario modo dalle culture di Ife e Benin: Ashanti , Baulè, Ibibo, Guro e Yoruba, popoli stanziati nella fascia costiera tra il Senegal e il Camerun; 3) si rileva presso le etnie nilo-camitiche. Le loro espressioni artistiche si identificano con la tessitura e l’intreccio; 4) i popoli Bantu (Congo, Angola, Tanzania, Camerun): tipiche realizzazioni sono quelle plastiche dei Mayumbe, dei Luba, dei Tekè e dei Songe (maschere di legno e di avorio, ceramica, tessuti).

I Senufo vivono nelle regioni settentrionali della Costa d’Avorio e in quelle meridionali del Burkina Faso; sono circa un milione e scolpiscono statue e maschere. Pur essendo evidenti nella loro arte gli influssi Bambara e Dogon, la loro abilità estetica si rivela in robuste sculture di antenati, sia maschili che femminili. La stilizzazione di ogni particolare anatomico è sempre molto curata e sapientemente dosata.

I Baulè lavorano finemente il legno producendo figure di antenati, maschere, fuselli per tessere, gioielli raffinati. Ammontano a circa mezzo milione di individui e abitano nel cuore della Costa d’Avorio, nella savana che taglia il blocco forestale sotto il meridiano di Banakò. I Baulè costituiscono un’eccezione alle regole dell’arte africana; numerosi oggetti non sono infatti destinati a scopi rituali, quali certe graziose scatole per cosmetici o fuselli adoperati per la tessitura che vengono ornati con motivi ispirati all’uomo o all’animale. I Baulè sono anche abili orafi: i loro gioielli, ispirati a motivi umani o geometrici, sono di fattura assai fine. I monili, anelli comuni o anelli da caviglia e i braccialetti, sono generalmente di rame o di bronzo; spesso, però, il materiale impiegato è l’oro che viene lavorato col procedimento della cera perduta. Producono anche coppe divinatorie. Per ottenere la maggior precisione possibile i più minuti particolari dell’intaglio col coltello, scelgono legni duri. I lavori ultimati vengono immersi in un bagno di fango e lucidati con del succo nero, cosa che conferisce loro un caldo tono color bronzo. Utilizzano la doratura mediante l’applicazione di sottili lamine d’oro. I Baulè fanno dell’arte per l’arte, dando vita ad oggetti che non hanno alcuna funzione pratica ma sono creati unicamente per appagare il loro grande senso estetico.

Le vesti di cotone dei Baulè sono decorate con la tecnica plangi: prima della colorazione/decorazione, le parti di tessuto che devono mantenere il colore chiaro vengono strettamente legate con della rafia. Dopo il bagno nell’indaco i fili che tenevano unite queste parti, vengono recisi in modo che sulla stoffa rimangano impressi dei vivaci motivi bianchi e blu.

I Guro vivono nella regione di Zuenoula, Costa d’Avorio, vicini ai Baulè e a loro simili nella cultura e nell’arte. Producono maschere antropomorfe e zoomorfe, nonché sculture. Anche i Guro come i Baulè fanno dell’arte per l’arte.

I Dan popolano la regione occidentale della Costa d’Avorio, scolpiscono il legno e producono maschere antropomorfe e zoomorfe, cucchiai e statue di antenati. Producono anche anelli in rame, ottone ed oro, fusi con la tecnica della cera perduta.

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