Booking.com e la tecnologia.

Booking.com_Headquarters2
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Booking.com dirige il fai da te delle risposte attraverso chatbots in quasi la metà delle richieste dopo-prenotazione.

Secondo uno studio dei pernottamenti online del gigante Booking.com, la maggior parte dei clienti preferiscono usare strumenti fai da te quando sono alla ricerca di opzioni di viaggio .

Il sondaggio su 18500 persone da più di 25 paesi ha rivelato che l’80% della gente in vacanza preferisce far da sé per recuperare le informazioni di cui necessitano.

Mentre il 50% dei clienti non si lamentano sia quando hanno a che fare con una persona reale che nel caso abbiano a che fare con un sistema automatizzato, fintanto che alle loro domande viene data una risposta.

Booking.com ha introdotto un sistema automatico per le prenotazioni, il quale può rispondere a domande dopo che i clienti hanno stabilito la loro futura sistemazione.

Il sistema automatizzato è disponibile su differenti dispositivi e piattaforme. L’assistente può gestire richieste e domande su argomenti come i pagamenti, i trasporti, i tempi di arrivo e partenza, cambi di data e disponibilità online.

Booking.com sostiene che l’assistente artificiale può adesso gestire quasi il 50% di richieste successive alla prenotazione.

Se il sistema automatizzato non è in grado di rispondere ad una domanda contatterà la squadra del servizio clienti dell’ONLINE TRAVEL AGENCY oppure la struttura coinvolta.

Il gigante delle prenotazioni (Booking.com) dice che questa tecnologia sarà particolarmente rilevante per i viaggiatori d’affari in termini di rapida risoluzione dei problemi e riduzione dello stress.

L’elemento interessante è il disinteresse da parte dell’utente nel sapere se sta interloquendo con una macchina o una persona.

Mezi, posseduto da American Express impiega l’intelligenza artificiale nella sua assistenza ai viaggi.

Johnny Thorsen, vice presidente della sezione “strategia e collaborazione” afferma che l’intelligenza artificiale abilita le emozioni.

Lui dice che già gli utenti “Mezi” spediscono abbastanza messaggi personali anche quando interagiscono con un assistente virtuale.

Thorsen dice che la 24esima parola più usata è “grazie”, mentre “mi dispiace” viene al 44esimo posto, dimostrando la connessione emozionale con i sistemi astratti (artificiali).

L’arte dell’arrangiarsi ha avuto anche il suo momento epico.

Una ricerca della SITA, specializzata in tecnologia per l’aviazione, ci dice che i passeggeri che usano la tecnologia durante il loro viaggio hanno livelli di soddisfazione leggermente più alti di quelli che fanno le cose di persona.

Inoltre, TRAVELPORT nel suo studio sulla tendenza nei viaggi di piacere e/o lavoro ci dice che uno dei più grandi dolori per i viaggiatori d’affari Millennial è l’impossibilità di accedere alle informazioni sulla prenotazione in qualsiasi momento dai loro dispositivi mobili.

Detto questo loro desiderano anche poter parlare con un essere umano se necessario.

Questa non è la prima incursione di Booking.com nel regno dei sistemi automatizzati.

Due anni fa la società ha introdotto uno strumento di risposta basato su SMS per gli alberghi e i loro clienti.

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