Art Verona 2012, terzo report sulla fiera.

Verona
Verona

di Sergio Mauri

Finiamo, quindi, questo lungo report sulla fiera veronese che abbiamo dovuto dividere in 3 parti, con un ultimo escursus sulle gallerie viste ed una conclusione, una sintesi, su ciò che è stato l’evento.

Lo Studio d’Arte Raffaelli di Trento. Potremmo dire si tratti di operatori che non inseguono alcuna pomposità, ma vanno al sodo. Basti vedere la quantità e qualità di artisti che hanno in scuderia, tra consolidati ed emergenti: veramente di buon profilo. La Galleria Numero38 di Lucca propone molti giovani, in alcuni casi al confine tra pittura e design o tra scultura e design, alcuni molto bravi ed originali come potrete osservare dando una scorsa al sito della galleria.

La Galleria Officine dell’immagine di Milano, propone lavori di giovani artisti sia emergenti che affermati. Qui segnaliamo i bravi Alessandro Cannistrà, Tamara Ferioli, Nunzio Paci, Hikari Shimoda, Giovanni Vitali. Roberta Lietti arte contemporanea di Como ha degli artisti molto capaci in Chiara Albertoni, Federico Guida, Harding Meyer, Elisabeth Scherffig, Claus Vittur, l’ormai famosa Carla Badiali di cui abbiamo già parlato, Vanni Cuoghi, Ico Parisi. La Galleria 3D di Venezia propone Pablo Compagnucci, artista le cui tele si comprendono e gustano appiena dal vivo. Abbiamo linkato l’artista Compagnucci poiché non ci risultava un sito della galleria.

Bonelli Arte presente sia a Mantova che a Canneto sull’Oglio, propone artisti molto interessanti anche per la scultura. Tuttavia gli artisti presentati da questa galleria che ci hanno più impressionati sono stati Fulvio di Piazza e Nicola Verlato. Colossi Arte di Brescia offre, invece, per lo più una nutrita e valida schiera di artisti le cui opere sono ormai consolidate sul mercato. Gli artisti sono veramente tanti e dai nomi, appunto, conosciuti.

Chi di cognome fa De Chirico non può proprio essere fuori dal mondo dell’arte. Infatti, Raffaella De Chirico pur non essendo parente del grande Nostro (almeno crediamo…) nella sua galleria a Torino propone soprattutto fotografia ma anche pittura ed installazioni. Con la Galleria Boxart giochiamo in casa, nel senso che si tratta di una galleria veronese, molto in voga da ciò che sappiamo e da ciò che potete vedere sul sito. Anche in questo caso, parliamo di grandi nomi da Chia ad Arman, passando per Crippa, Fontana, Frangi e ci scusino gli artisti che non abbiamo menzionato ma che si possono vedere sul sito. Antonella Cattani di Bolzano, nella sua galleria, da spazio in modo equilibrato a nomi consolidati e nuovi. La galleria è saldamente centrata su quel particolare mondo a cavallo tra Mediterraneo e germanicità, l’Alto Adige appunto.

Antonia Jannone nella sua Galleria ci propone uno sguardo sul mondo dell’arte dall’angolazione esclusiva e così poco diffusa dell’architettura. Quindi tele e disegni di idee, progetti, ipotesi architettoniche ed extra-architettoniche ma generate, tuttavia, dall’intelletto di architetti.

Discorso simile a quello della Cattani è quello di Enrico Astuni la cui galleria bolognese propone in effetti un mix tra nuovo e consolidato nel quale spaziare con divertimento. Artesilva di Seregno (MB) nel suo quasi cinquantennio di attività tratta molti artisti in generale sia come artisti di galleria che come opere di nomi di peso, ponendosi come sicuro punto di riferimento nell’area lombarda. La Morotti Arte di Daverio in provincia di Varese, tanto per rimanere in area lombarda propone un numero selezionato di artisti italiani molto interessanti tra cui Giorgio Vicentini, Marta Sforni, Luca Serra, Claudio Olivieri ed altri molto validi.

In questi 3 reports non abbiamo parlato di tutte le gallerie presenti, ma per ovvii motivi di spazio, solo di quelle che ci hanno maggiormente colpito, hanno lasciato un più profondo segno su di noi. Si tratta, quindi, di una sorta di scelta editoriale molto personale e non ce ne vogliano coloro che non abbiamo menzionato. Vedremo di “riparare”.

In conclusione ed ammesso che una conclusione ci possa essere e non magari solo un semplice percorso o ciclo di assimilazione di nuove esperienze e linguaggi, proviamo a fare una sintesi di ciò che abbiamo compreso come basilare per l’arte e la sua sopravvivenza, grazie a questa fiera:

– necessità di un dialogo vasto, aperto e serrato tra artisti e galleristi, unico vero modo per promuovere l’arte efficacemente;

– riconoscimento reciproco fra artisti e galleristi delle rispettive professionalità, necessarie per convogliare qualsiasi messaggio artistico che, in definitiva, è messaggio di cultura;

– riconoscimento dell’importanza delle fiere come momento di condivisione e veicolazione del messaggio culturale , attraverso la massa critica dell’evento, quantitativamente e qualitativamente irripetibile.

[ – fine – ]

Sergio Mauri
Autore Sergio Mauri Blogger e ideatore e-learning. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Terra d’Ulivi nel 2007 e nel 2011, con Hammerle Editori nel 2013 e 2014 e con Historica Edizioni e Alcova Letteraria nel 2022.
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